Cenni storici
Il “Perdon” è quella festa religiosa in cui si dispensavano le indulgenze ed è solitamente accompagnata ad un momento conviviale di festa per l’intera comunità del paese. Per le piccole parrocchie la festa del Perdon costituisce ancora uno dei momenti più importanti dell’anno chiedere alla Madonna di intercedere presso il Padre per il perdono e ringraziarLa per aver vegliato su ogni fedele. Le radici del Perdon di Teor sono legate alla nascita della “confraternita della cintura” l’8 settembre del 1753 la quale istituì la festa, evento a cui erano legate le indulgenze. La festa cade l’8 settembre in occasione della Natività della Beata Vergine Maria. Nel nostro caso in tale data viene celebrata la devozione alla Madonna della Cintura (detta anche Madonna della Consolazione) la cui festa in realtà cade nella prima domenica dopo il 28 agosto.
Due sono le tradizioni della venerazione della cintura. Nella prima, tramandata dai vangeli apocrifi, il solito incredulo apostolo Tommaso giunto troppo tardi a Gerusalemme per assistere alla morte della Madonna fece aprire il sepolcro ma essendo Lei Assunta in cielo alla presenza degli altri apostoli trovò solo la cintura che divenne oggetto di speciale venerazione nella Cristianità. Nella seconda, che è quella che dà origine successivamente alla confraternita dei cinturati, fa risalire la devozione a Santa Monica (4to secolo), madre di Sant’Agostino, la quale della cintura ebbe la visione, dopo aver chiesto alla Madonna, volendo conformarsi anche nell’aspetto esteriore alla sua vita, di conoscere quale abito avesse vestito in terra. Sant’Agostino usò una cintura di pelle nera che divenne uno dei tratti distintivi dell’ordine degli Agostiniani. Si costituirono quindi le confraternite dei cinturati i quali fruivano di indulgenze concesse dall’autorità ecclesiastica e confermate nel 1675 dal papa Clemente X.
La festa
Il Perdon era preminentemente un fatto religioso predicato e “scampanottato” con un triduo e si concludeva con la processione solenne per le vie del paese. “Sagris”,”tentazions” e “ Perdon”…gli anziani del paese ricordano che il motivo vero del far festa era appunto la gioia della liberazione dalle tentazioni e del perdono dei peccati. La festa era momento di incontro spirituale ma anche conviviale e quando agli inizi del secolo scorso dei privati organizzarono il ballo ”sul brear” come forma di festeggiamento, il paese si spaccò in due perché la danza era considerata motivo di scandalo e poco consona ad una festività religiosa. Si narra che proprio per questo più di una volta la processione per non passare nei pressi della zona di questi festeggiamenti non faceva il giro dell’intero paese. Se fino agli anni 60 del 900, essendo il paese prevalentemente agricolo, la festa si faceva puntualmente l’8 settembre ed era organizzata dalla parrocchia, successivamente è stata accorpata alla prima domenica seguente l’8 settembre ed i giorni di festa hanno compreso l’intero fine settimana. Per quanto riguarda la parte ricreativa dei festeggiamenti questi negli anni sono stati organizzati da varie associazioni o comitati, per lo più giovanili appositamente costituiti. Dagli anni 70 in tale occasione, oltre agli eventi musicali ed enogastronomici, sono state organizzate anche delle mostre sull’artigianato locale, sui lavori, sui modi di vivere nel passato o mostre di pittura e lavori artistici.
La festa del Perdon è ancora occasione di incontro tra chi è rimasto in paese e chi è emigrato, significativo è stato quanto detto lo scorso 7 settembre da Fabrizio Burba che da anni vive in Sudafrica “avevo voglia di mangiare la costa al Perdon, ho preso l’aereo ed eccomi qua con gli amici”.